Se hai subito una lussazione della spalla e ti hanno consigliato l’uso di un tutore, sei nel posto giusto.
In questo articolo ti spieghiamo quali tipi di tutori per la spalla esistono, quando si usano e come scegliere quello più adatto al tuo caso, con i consigli degli specialisti di Ortopedia Scita di Parma.
Cos'è una lussazione della spalla?
La lussazione della spalla avviene quando l’omero (l’osso del braccio) esce dalla sua sede naturale nella scapola. È un infortunio molto doloroso, spesso causato da traumi sportivi o cadute, e può compromettere stabilità, mobilità e funzionalità del braccio.
Dopo la riduzione, ovvero il rientro dell’articolazione nella sua posizione, è fondamentale immobilizzare correttamente la spalla per favorire la guarigione e prevenire ricadute.
Tipologie di tutori per spalla lussata
Tutore a immobilizzazione classica (a 15° o 30° di abduzione)
Questo tutore mantiene il braccio leggermente sollevato e distante dal corpo, favorendo una posizione corretta della spalla durante la guarigione.
Indicato per:
- Post-lussazione
- Recupero post-chirurgico
- Lesioni ai legamenti o alla cuffia dei rotatori
Garantisce immobilizzazione, ma lascia spazio al comfort.
Tutore a sacca
È una fascia morbida che sorregge l’avambraccio mantenendolo vicino al corpo. È il modello più semplice.
Indicato per:
- Fase iniziale dopo la lussazione
- Breve periodo di immobilità
- Riposo notturno
Più leggero, ma offre meno contenimento rispetto ai modelli ortopedici rigidi.
Tutore funzionale con controllo del movimento
Alcuni modelli avanzati permettono un parziale controllo del movimento, utili nelle fasi successive alla guarigione per evitare movimenti pericolosi e favorire il recupero graduale della mobilità.
Indicato per:
- Riabilitazione
- Sportivi in fase di ritorno all’attività
- Situazioni di instabilità cronica
Ideale se hai già avuto più episodi di lussazione o stai seguendo un percorso fisioterapico.
